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Cilli arpieni

Cenni storici e geografici

Per farcire "li cilli arpieni" (ovvero uccelli ripieni), ravioloni dolci esclusivi di questo tratto d’entroterra teatino, è indispensabile un ingrediente che una volta era molto diffuso in gran parte del Centro-sud, oggi rarissimo (ma qui ancora reperibile), un po’ perché il consumatore moderno è prevenuto e “schizzinoso”, un po’ per la persecuzione delle autorità sanitarie: il sanguinaccio inteso come crema dolce di sangue di maiale.

Descrizione

Il sangue viene raccolto mentre cola dal collo del maiale appena sgozzato e rimescolato perché non coaguli, poi subito lavorato in modo da ottenere una densa crema che del sangue non ha più nulla se non un certo gusto acidulo.

Gli altri ingredienti infatti lo sovrastano: mosto cotto, cioccolato grattugiato, cedro candito, scorze d’arancia, noci, pinoli, zucchero...e chi più ne ha più ne metta (a volte pure spezie forti come la cannella e il garofano). Con questa crema viene farcita una sorta di pasta frolla che viene cotta al forno o fritta e passata nello zucchero.

 

 

Caviciunitti

Descrizione

Ravioli dolci fritti (lett. piccoli calzoni), preparati con farina, olio extravergine d’oliva e vino bianco secco; il ripieno comprende mosto cotto, castagne lessate e passate al setaccio, un trito di noci, mandorle spellate e tostate, cedro candito, buccia d’arancia grattugiata e un tantino di spezie, di solito chiodo di garofano in polvere. Tirata la pasta in due sfoglie sottili, si dispone il ripieno e si confezionano dei normali ravioli, che verranno fritti nello strutto o nell’olio extravergine.

Cenni storici e geografici

I dolci tradizionali delle festività che un tempo vedevano le nonne di più famiglie riunite per farne in gran numero in comunità (risparmiando sulla legna e sull’olio per friggere) e, spesso, sostituivano i doni di Babbo Natale, sono caduti in disuso nelle città, sostituiti dai prodotti della globalizzazione e della pubblicità televisiva. Nei centri minori resistono ancora, seppure fatti nelle pasticcerie e solo raramente dalle nonne. Tra questi i ricchi Calcionetti, ravioli dolci e fritti fatti per Natale e per Carnevale

 

 

Crispelle fritte

Ingredienti: farina, patate, lievito, sale

Lessare le patate, quindi schiacciarle e mescolare con la farina e il sale, far lievitare. Friggere a tocchetti e servire anche fredde

 

 

Pizzelle

Ingredienti:

3 cucchiai colmi di farina
3 cucchiai di olio
3 cucchiai di zucchero
2 gocce di aroma di anice
1 uovo
strutto
la scorza di un limone grattugiato

Mescolate in una terrina uovo, zucchero, anice, scorza di limone, farina e olio. Amalgamate bene con un cucchiaio fino ad ottenere un impasto morbido, che deve riposare per alcuni minuti.

Mettete intanto sul fuoco lo strumento per le pizzelle e fatelo scaldare molto bene. Quando la piastra del ferro e' ben calda, ritiratela dal fuoco, ungetela con lo strutto e disponete su di essa a cucchiaiate un po’ dell'impasto. Chiudete la piastra, aspettate un paio di minuti, aprite e lasciate cadere la pizzella su un piatto. Ripetete l'operazione fino ad esaurimento.


Le pizzelle possono essere mangiate così come sono oppure ricoperte di miele, spolverate di zucchero a velo o ripiene di crema, marmellata d'uva, cioccolata o una farcia fatta con miele e mandorle tritate.

Cenni storici e geografici

Dolci a cialda confezionati con un ferro rettangolare (una sorta di grossa pinza ancora presente in molte case abruzzesi) arroventato sul fuoco.